LunedÌ 30 maggio, 2005 | BACK | NEXT

LEVANT, LA MAFIA ED IL MINESTRONE

di
Angelo Persichilli
CORRIERE CANADESE      (English Version)

Quando Ezra Levant ha pubblicato il suo infantile poster sui “Libranos”, facendo illusione alla famiglia mafiosa della serie televisiva dei Soprano ed le sponsorizzazioni dei liberali e le accuse contro Alfonso Gagliano, come canadese di origine italiano non mi sono sentito per nulla toccato dalle allusioni. Ho considerato la vignetta un modo puerile per criticare i liberali.

Non sono rimasto nemmeno offeso quando lo stesso Levant, per giustificare la sua ingenua vignetta, ha scritto una colonna sul Calgary Herald (Real-life 'Libranos' - Questions of criminal activity remain unanswered), facendo dei collegamenti tra la mafia, lo scandalo delle sponsorizzazioni e la presenza del crimine organizzato nel governo canadese.

In effetti, credo che dobbiamo ringraziare Levant in quanto, con meno di 600 parole, è riuscito a mettere insieme tutti i problemi di carattere razziale che si annidano nelle varie istituzioni canadesi e che sono ipocritamente nascoste usando tutte le regole contenute nel manuale consciuto come “Political Correctness”.

Voglio sottolineare che quando parlo di “problemi razziali” non mi riferisco al razzismo. Infatti, il vero razzismo non è inquinato dall’ignoranza culturale che invece è presente in molti esponenti della società canadese. Questo secondo tipo di problema può essere facilmente risolto somministrando piccole dosi della comunità sotto attacco, in questo caso quella italiana e italocanadese.

Per fare questo comunque non andrò a scomodare Leonardo o Michelangelo che sono distanti anni luce dagli individui in questione. Non ricorrerò nemmeno alle tentazioni legati ad Armani o alle Ferrari in quanto essi non sono alla portata dei nostri portafogli, decisamente del mio.

Comunque, per capirci meglio, presenterò a questi signori un’altra parola del vocabolario italiano che inizia con la “M”, cioè “minestrone”. Un qualche cosa che appartiene alla stessa categoria della pizza e degli spaghetti e quindi tutti sono in grado di digerire culturalmente senza che il loro cervello vada in “tilt”. Ecco come il vocabolario della Microsoft “Encarta”, definisce il minestrone: “A thick soup of Italian origin containing assorted vegetables, beans, pasta such as vermicelli or macaroni, and herbs in a meat or vegetable broth”.

In pratica, ogni volt ache uno non ha abbastanza di uno specifico ingrediente, utilizza i rimasugli di tutto ciò che ha per mettere a tavolo qualcosa di presentabile. È ovvio che non si preparerà il minestrone in una cena di Stato, ma per i giorni critici, come suol dirsi, tutto fa brodo.

Adesso che sappiamo di cosa stiamo parlando, qualcuno si chiederà: ma cosa c’entra il minestro con quello che ha scritto Ezra Levant e la sponsorship?

C’entra e come!

È fatti ovvio che il sognor Levant era a corto di argomenti quando ha partorito i “Libranos” ed ha scritto la sua colonna sul Calgary Herald per giustificarla.

Parla della mafia per fare il punto sulla situazione politica canadese e, per raggiungere il suo scopo usa appunto, un “minestrone” di argomenti che provano solo una cosa: Levant non conosce la mafia come organizzazione criminale ma solo come aggettivo per offendere qualcuno.

Infatti, mentre tanti politici e giornalisti sono molto sensibili alla presenza della mafia in Canada, sono gli stessi che poi stanno ziti quando le forze dell’ordine chiedono misure più dure per combattere il crimine organizzato. Il Canada, infatti, è uno dei pochi Paesi industrializzati dove la mafia non è riconosciuta come organizzazione criminale. In Italia e negli Stati Uniti, per esempio, la sola appartenenza alla mafia è sufficiente per farti essere ospite delle patrie galere. In Canada, dal punto di vista legale, la mafia non esiste come organizzazione, nonostante la richiesta delle forze dell’ordine di adeguare la legge. Se però non esiste la mafia, in Canada esistono i mafiosi, pronti ad essere utilizzati come elemento per fare politica, a scapito di esponenti soprattutto italocanadesi.

Nel caso del programma di sponsorizzazioni, la tentazione di certa stampa e certi politici di avvolgere tutto lo scandalo con una bandiera tricolore con sullo sfondo la mafia ed il crimine organizzato in generale è pateticamente chiaro

Gagliano, ad esempio, dà 5.000 dollari per creare “piazza Canada” in un piccolo centro del Molise? Per alcuni politici e stampa canadese Gagliano ha voluto fare il gradasso nel suo Paese natio. Che poi Gagliano sia nato in Sicilia e non nel Molise, per i signori dei media è un particolare geograficamente trascurabile.

Ed ancora, se Joe Morselli minaccia col dito un altro liberale, subito diventa il “real boss”. Che poi Morselli siano nato a Venezia e non a Palermo, altro non è che un particolare trascurabile.

Ma la domanda è un’altra: ma da quando è un reato nascere in Sicilia? Sono a conoscenza della cultura e laboriosità dei siciliani?

Se un povero cristo è nato a Palermo o, peggio ancora, in un paese dove sono nati dei boss mafiosi, come si difende? Dicendo di non essere mai nato?

Una risposta assurda che comunque potrebbe anche essere gradita ai responsabili della Gomery Inquiry i quali, stanchi di sentirsi rispondere dagli interrogati “Non sono sicuro”,  “Non ricordo”, “Ho dimenticato”. La Gomery Inquiry, infatti, mi sembra sia diventato il primo congresso nazionale della Amnesia International”.

A proposito, quasi dimenticavo il dito di Morselli, non quello medio usato da Pierre Trudeau, ma quello più piccolo, l’indice, la “lethal weapon” con la quale Morselli ha minacciato Daniel Dezainde. E poi, dove la mettiamo la “pericolosa” telefonata di Alfonso Gagliano a  Benoit Corbeil? Certo, anche Warren Kinsella, solo poche ore dalla deposizione, ricevette una telefonata simile, ma questa non conta, Kinsella non è siciliano e quindi non rientra nel copione.

Non sono un esparto di mafia, so comunque che quando la mafia si coinvolge in certe attività è per un solo motivo: i soldi, tanti soldi.

Quando la mafia si coinvolge lo fa per rubare il pranzo, non la mancia al cameriere. Le sponsorizzazioni sono meno che la mancia. Se Il governo intende recuperare i soldi e punir ei colpevoli, basta seguire le tracce di dove sono andati a finire i soldi.

Se si vuole inoltre combattere veramente la mafia, basta rivolgersi a persone come Giuliano Zaccardelli, Julian Fantino e Ben Soave.

Se invece si vuole continuare a far finta di fare politica ma in realtà si vogliono offendere i gruppi minoritari, allora continuiamo a mangiareil minestrone.

 

             

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