Sabato 23 aprile, 2005 | BACK | NEXT

"PAUL MARTIN HA DISTRUTTO IL PARTITO LIBERALE"
Intervista all'ex ministro alfonso gagliano

di
Angelo Persichilli
CORRIERE CANADESE

Il primo ministro ha distrutto prima me, sta ora danneggiando in modo credo irreparabile il Partito Liberale e alla fine distruggerà il Canada consegnando il Québec nelle mani dei separatisti: questo il succo di una intervista concessa al Corriere Canadese dall'ex ministro dei Lavori Pubblici, Alfonso Gagliano, all'indomani del discorso pronunciato da Paul Martin alla nazione per cercare di limitare i danni provocati alla popolarità del suo governo ed al suo partito dallo scandalo delle sponsorizzazioni.
Nel suo intervento televisivo, tra l'altro, il nome di Gagliano è stato l'unico ad essere fatto dal primo ministro per mettere in risalto la sua decisa azione contro lo scandalo delle sponsorizzazioni.
Ecco comunque il testo dell'intervista all'ex esponente liberale che parla anche dell'attuale situazione politica, soprattutto nel Québec.
    Mr. Gagliano, come giudica il discorso alla nazione del primo ministro?
   «È un discorso dettato dalla disperazione. Il primo ministro ed i suoi collaboratori sanno benissimo che sono in una situazione molto precaria. Sanno che almeno due dei tre partiti dell'opposizione, il Bloc e i conservatori, vogliono le elezioni. Non per l'interesse del Paese, ma per motivi politici. Ciononostante si voterà molto presto».
    Ieri sera il primo ministro ha fatto un solo nome, il suo. È sorpreso?
   «Si e no. È chiaro fin dall'inizio di questo affare che hanno cercato di scaricare tutto su di me. Sotto certi aspetti sono anche contento in quanto, per la prima volta è stato molto aperto confermando che il mio licenziamento è legato direttamente a queste sponsorizzazioni».
   Ma lei era il ministro dei Lavori Pubblici.
   «Certo. E lui era ministro delle Finanze. Perché vuole che la gente creda a lui e lui non crede a me? In pratica lui chiede ai canadesi ciò che lui ha negato a me. Lui si trova nella mia stessa situazione. Se lui chiede tempo per aspettare la Gomery, allora perché mi ha licenziato addirittura prima dell'inizio della commissione?»
   Se non sbaglio lei ha un procedimento legale in corso contro Martin ed il governo.
  
«Si, la causa è in corso. Anzi dopo la dichiarazione di ieri sera del primo ministro, il mio avvocato sta pensando di aumentare la richiesta di risarcimento».
   A prescindere dalle responsabilità, come giudica la situazione del Partito Liberale in questi giorni? Lei ha anche parlato addirittura di spaccatura del Canada.
    «Spero di sbagliarmi nella mia previsione. Sai quanto ho lavorato per mantenere unito questo Paese. È chiaro che le rivelazioni della commissione sono pesanti. Non c'è nessun partito politico che può sopravvivere ad una inchiesta come quella Gomery».
    Meglio dunque rimandare le elezioni?
«Che ci siano le elezioni in primavera, in autunno o l'anno prossimo, significa poco: non si salveranno. Qui nel Québec la situazione è inoltre più grave di quella nel resto del Paese».
    Cosa prevede dunque nel Québec?
    «Credo che i separatisti avranno almeno dieci seggi in più rispetto a quelli attuali che sono già considerevoli. Vale a dire che potranno avere fino a 65 dei 75 seggi a disposizione nel Québec».
    Cosa prevede nella zona ad alta concentrazione di voto italocanadese a Montréal?
«Non prevedo alcun problema per Pacetti e Cotler; forse a rischio potrebbe essere Rodrique. Vedo qualche pericolo anche Coderre. Non credo invece che ci siano speranze per la Frulla, anche se non è in una zona italocanadese, per Pettigrew e non vedo alcuna speranza di tornare a Ottawa nemmeno per Discepola».
   Chi si salva di sicuro?
«Credo Paul Martin, Stephan Dion, oltre a quelli menzionati nella zona italocanadese»
   I conservatori stanno facendo una grossa campagna nel Québec. Non potrebbe essere positivo per i liberali, in quanto essi potrebbero indebolire i separatisti?
    «Non credo proprio. Il voto separatista è solido. Se i conservatori prendono voti, sono voti liberali. Per battere i separatisti occorre consolidare il voto federalista su un solo partito. Quello fu il segreto del mio successo quando guidavo la campagna nel Québec».
   Parlando di pericolo per il Paese, non crede di aiutare proprio Paul Martin?
   «Non voglio aiutare Martin. Non è nelle mie intenzioni. Ma mi preoccupa il futuro del Paese. Martin mi ha distrutto, mi ha condannato dal primo giorno. Ciononostante le cose bisogna dirle come sono».
   Un'inchiesta dunque dalle conseguenze molto serie.

   «L'unica cosa che questa inchiesta ha provato è che, senza volerlo e, per quel che mi riguarda, senza saperlo, abbiamo creato dei milionari con questo programma di sponsorizzazioni. Un programma creato invece per salvare il Canada. Un'altra cosa che questa inchiesta ha provato fino ad oggi è che nessun politico si è messo un centesimo in tasca. Sono state le agenzie. Chi però paga è il Partito Liberale e, più tardi, probabilmente il Canada».

 Home | Web cam | Archive | Comments