Lunedi' 11 aprile, 2005 | BACK | NEXT

la Corruzione, il canada e pavarotti
di
Angelo Persichilli                  (English Version)
CORRIERE CANADESE

Gli avvenimenti politici di questi giorni in Canada sono una specie di dejavu per tutti coloro che hanno seguito gli eventi di Tangentopoli in Italia. Certo, si può fare qualche distinzione sulla consistenza delle cifre di cui si parla, ma il concetto è lo stesso: far giungere milioni di dollari nelle casse dei partiti per finanziare i costi di campagne elettorali che ormai sono alle stelle. Il primo che capì questo fu proprio l'allora giudice Antonio Di Pietro. In una intervista al Corriere qualche tempo fa, Di Pietro cercò di sintetizzare la situazione.
    «Il problema non è il Canada, l'Italia o altro. Se c'è un Paese occidentale che ancora non scopre fatti di corruzione è solo perché ancora non li ha scoperti, non perché i reati non siano commessi. È un virus che fa parte del modello di Stato». Ed aggiunse: «La differenza c'è tra chi è più o meno capace di combatterlo».
Ecco cosa avviene ed ecco come funziona.
     Cominciamo col dire che vi sono due tipi di corruzione: quella dove il politico si mette i soldi in tasca e vi rimangono, e la corruzione dove il politico si mette i soldi in tasca per "passarli" al partito.
In Canada, almeno per ora, si parla della seconda. Tangentopoli in Italia riguardava invece entrambe. Come mai questo secondo tipo di corruzione?
     Fino a circa 25-30 anni fa le campagne elettorali, soprattutto qui in Canada, costavano poche centinaia di dollari. Si parlava di coffee-party al quale partecipavano poche decine di persone con trombette in bocca, cappellino colorato in testa e tante strette di mano.
     Ora è diverso. Si comperano tonnellate di pubblicità sui media stampati ed elettronici, si deve correre per tutto il Canada con costosi aerei 10-15 volte in pochi giorni, seguiti da decine di assistenti, esperti e curatori d'immagine. E poi tanti sondaggi, sondaggi e ancora sondaggi. Una campagna elettorale costa milioni di dollari e di volontari ce ne sono sempre meno.
      Come finanziarla?
      In Italia davano contratti fittizi per miliardi di lire ad aziende che poi facevano giungere i soldi nelle casse dei vari partiti. C'erano agenzie che assumevano e pagavano persone che non lavoravano per loro ma erano invece a disposizione dell'organizzazione dei partiti.
     E in Canada? Inchieste sono in corso e quindi per ora si parla solo di accuse non provate di fronte alla legge. Ma le accuse sono le stesse: contratti fittizi, fatture gonfiate per far giungere soldi nelle casse dei Partiti.
     Purtroppo in molti sono convinti che quello cui stiamo assistendo adesso è solo l'inizio. Fino ad ora c'è stato un muro di omertà nel senso che ognuno ha tenuto la bocca più o meno chiusa sperando di farla franca e che tutto fosse finito a tarallucci e vino, come in effetti è successo fino ad ora. Le cose però cambieranno se qualcuno finirà in carcere.
     Ricordate il "mariuolo" Mario Chiesa, come lo definì lo scomparso Bettino Craxi? Un elemento insignificante nella gerarchia delle corruzione italiana: si parlava di 8 milioni di lire (5.000 dollari canadesi) per una casa di riposo per anziani.
     Ma fu il "mariuolo" che, una volta incastrato, decise di mettersi a cantare come Pavarotti e le sue "note" furono l'inizio della fine per moltissimi partiti e politici che sembravano indistruttibili.
     In Canada non hanno Pavarotti, ma qualche tenore sta già venendo fuori ed i primi gorgheggi lasciano prevedere un concerto affascinante.
      Ho comunque un presentimento. Volete vedere che la colpa di tutto quello che è successo sarà degli italiani o della mafia o di qualche politico italocanadese?
Un esempio.
     Serge Gosselin fu assunto da Jean Brault, responsabile di Groupaction, nel 1996 con un salario di 84.000 dollari l'anno. Brault ha detto che Gosselin non ha mai lavorato per Groupaction, ma ha fatto molti lavori per il Partito Liberale.
     Nello stesso periodo Gosselin propone a Gagliano (vedere intervista a fianco) di scrivere un libro su di lui per parlare della storia «dell'emigrato che diventa ministro» e quanto è bello il Canada. Gli amici di Gagliano raccolgono dei soldi per pagare per il libro, la sua stampa e le sue traduzioni, in italiano ed in inglese.
     Cosa esce sulla stampa inglese e francese? Che Groupaction ha pagato 84.000 dollari per scrivere un libro su Gagliano.

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