mercoledi' 16 MARZO, 2005 |
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POVERO HEMINGWAY
L'ex capo della Worldcom
condannato per frode, scrivevano ieri le agenzie Usa. Aveva truccato il
bilancio di 11 miliardi di dollari (americani).
La Canadian Press, per non essere da meno, riportava di un grosso scandalo
in cui la Casa d'Italia di Montréal aveva chiesto e ricevuto dall'ex
ministro Alfonso Gagliano una «generosa donazione sotto forma di
sponsorizzazione per una loro raccolta fondi»: 5.000 dollari (canadesi).
Dalla pizza di Judy Sgro, alle feste paesane di Montréal. Ognuno
sceglie il suo modo di combattere la corruzione.
Vi sono giornalisti che lavorano per individuare i ladri, o
rischiando la vita in prima linea per denunciare atrocità nei vari
conflitti, altri che mettono a repentaglio la vita dei lettori che rischiano
di morire dal ridere con i loro articoli.
Il caso di ieri è stato eclatante e dimostra il tipo di giornalismo
che esiste in Canada, soprattutto quando c'è di mezzo la parola Italia.
Hanno sguazzato nelle clamorose, si fa per dire, rivelazioni di
fronte alla commissione che indaga sulle sponsorizzazioni; commissione che,
per capire dove siano finiti 100 milioni di dollari, si prevede che giunga a
spendere la stessa cifra. Lunedì dunque, tutti in fibrillazione in quanto
avevano rintracciato 6.000 dollari (sempre canadesi) per una cerimonia
svolta in Italia dove in un paesino del Molise avevano inaugurato «Piazza
Canada».
Inutile dire che il Toronto Star, con la sua ormai nota affettuosa
attenzione che ha verso la comunità di origine italiana, ha dedicato un
titolo a tutta pagina allo "scandalo".
Che brutta fine per un giornale sul quale hanno scritto fior di giornalisti,
come Ernest Hemingway! |