Martedi' 1 marzo, 2005 | BACK | NEXT

UN SINTOMO PERICOLOSO

di Angelo Persichilli
CORRIERE CANADESE      (English Version)

Questa settimana il Parlamento federale fa una pausa di riflessione, ma i partiti sono in piena attività. A metà del mese c'è il congresso dei conservatori a Montreal mentre questo fine settimana c'è a Ottawa il congresso liberale. Rimandando alcune riflessioni sull'assemblea dei conservatori alla prossima settimana, vorrei fare alcune osservazioni sulla convention liberale di Ottawa. La prima è che sarà uno dei più noiosi congressi cui abbiamo assistito negli ultimi decenni. I liberali, alla guida di un governo di minoranza, non hanno molta voglia di festeggiare e, nello stesso tempo, non hanno la volontà di fare guerriglia. E, quando in un congresso non si festeggia e non si fa guerra, diventa eccitante quanto la riunione degli azionisti di maggioranza della Nortel. I liberali quindi vanno a questo congresso con lo stesso entusiasmo con cui vanno ad una raccolta fondi per far crescere alberi nel Polo Nord.

            Quest'atmosfera irreale che si respira emerge chiaramente nelle discussioni che ho avuto la scorsa settimana con numerosi esponenti del partito di governo, sostenitori di Martin ed anche suoi oppositori. Persone che solo qualche mese fa sarebbero state dispostissime a fare dichiarazioni a favore di Martin o di Chrétien, ora sono disposte solo a parlare dei successi o meno della loro attività privata o, quando vogliono veramente stimolare il tuo interesse, ti parlano del figlio che ha avuto il morbillo.

            Cerchiamo di capirci di più.

            Fino a un anno fa, il Partito Liberale era felicemente diviso tra sostenitori di Martin e sostenitori di Chrétien. Oggi invece abbiamo metà dei sostenitori di Martin che viaggiano nella limousine ministeriale (con la luce del serbatoio di benzina sempre in "riserva"),  e l'altra metà che aspetta ai bordi della strada in attesa di salire sulla limousine. Tutti gli altri si trovano in un limbo politico e guardano agli eventi della capitale con lo stesso stato d'animo con cui si guarda "Everybody loves Raimond": they watch, laugh e quindi spengono la televisione a vanno a dormire sperando di alzarsi al mattino e di trovare qualche novità.

            È ovvio che in un'atmsfera simile è facile trovare qualcuno che ti dice 'on record" che "si, ci sono problemi nel partito ma, alla fine, siamo parte della stessa famiglia" e banalità del genere.

Per sapere veramente cosa succeed bisogna intervista invece il signor Fonte Attendibile che preferisce mantenere l'anonimato. Non tanto per paura di inimicarsi Martin o Chrétien, ma quasi in segno di pudore e far capire alla massa dei liberali che loro non c'entrano "con questa pantomina".

            Ecco quindi cosa ha detto il signor "Fonte Attendibile" sul prossimo congresso.

            "In verità – dice – basta guardare le cifre. In un congresso dove dovrebbero partecipare più di mille persone, sono fortunati se ne avranno duemila. C'è una apatia tra la massa dei liberali veramente pericolosa per il futuro del partito". Insomma unnumero che non renderebbe soddisfatto nemmeno il compianto Joe Foti col suo picnic estivo.

            Fino a qualche anno fa c'erano centinaia di persone alle riunione dei distretti per eleggere i delegati. In alcuni "riding" si nono invece presentati 5-6 persone per eleggere 12 delegati. "È fuori discussione – ci dice un altro signor Fonte Attendibile – che il Partito Liberale sta diventando sempre più il partito dell'elite e delle grosse lobby e sempre meno il partito del popolo. Questo fine settimana a Ottawa ci sarà il congresso liberale, ma certamente non ci saranno molti liberali".

            Questo non è necessariamente colpa del primo ministro Martin, impegnato a mantenere in vita un governo di minoranza.

            Ma questo sembra sopravvivere più a causa di una situazione politica nazionale molto confusa, che per merito dei propri piano e coordinamento.

            Prendiamo il caso della polemica sulla richiesta americana per la difesa missilistica.

            Frank McKenna, il nuovo ambasciatore di Ottawa a Washington, ha detto alla Commissione Esteri della Camera che "il Canada è dentro"; il primo ministro due giorni dopo dice "Il Canada è fuori", mentre alla Camera il ministro della Difesa Bill Graham dice che "non c'è contraddizione". A volte mi chiedo se questi liberali fumano strani tipi di sigarette.

            Comunque questo governo, mi dice un altro signor Fonte Attendibile, "non cadrà prima del 31 dicembre di quest'anno".

            Perché? Semplice, con la nuova legge di finanziamento dei partiti, il primo gennaio i liberali otterranno circa 8 milioni di dollari (cirfra inferiore ma consistente anche per gli altri partiti). Essendo le casse dei liberali (e degli altri partiti) in debito di circa 10 milioni di dollari, è ovvio che si aspettano questi finanziamenti pubblici come la manna dal cielo per organizzare la prossima campagna elettorale. È strano comunque che un partito che si vanta, giustamente, di avere riassestato le casse dello Stato, non è capace di mettere ordine nelle proprie finanze.

            Tiramme 'nnanz, ovvero, andiamo avanti.

            Come dicevo questa apatia non è esclusiva responsabilità del primo ministro Martin. Infatti, per avere una revisione della leadership, bisogna avere una alternativa pronta. E non c'è.

            Dove sono infatti tutti coloro che erano vicino a Jean Chrétien?

            Ci risponde ancora il signor Fonte Attendibile: "Noi non faremo mai a Martin quello che lui ha fatto a Chrétien". È vero, ma è anche vero che, al momento attuale non si fa avanti nessuno come alternativa a Martin.

            Quindi, dopo molte ricerche, non ci sono candidati disponibili. A meno che non ricorrano a qualche annuncio sui giornali che suonerebbe più o meno così: "AAA, cercasi persona ambiziosa per una carriera rispettabile; salario sui 250.000 dollari l'anno, contratto quadriennale rinnovabile. A sua disposizione anche un jet personale ed una residenza gratuita al 24 di Sussex Dr.".

            Certo, si fanno dei nomi tra i quali quelli degli ex ministro John Manley, Maurizio Bevilacqua e Martin Cauchon. Ma essi, secondo le stesso fonti, stanno lavorando per creare una organizzazione "ma non per annullare Martin. Preferiscono che egli si annulli da solo".

Si fa ancheil nome del ministro dell'Immigrazione Joe Volpe, ma siamo sicuri che egli sarebbe contento di continuare a fare il ministro del governo Martin fino all'età di 70 anni.

            Vi sono anche voci di qualche senatore liberale che sta visitando ilCanada in lungo ed in largo creando una organizzazione pronta per la leadership: "Si, stiamo costruendo una macchina potente e veloce e speriamo di trovare poi il pilota. Sperando di ingaggiare uno come Shumacher" ci ha detto uno di questi organizzatori.

            Nel fratttempo avremo questo congresso liberale "che – ci ha detto uno stratega liberale – sarà uno dei più noiosi ma uno dei più pericolosi per il nostro partito. Un congresso che metterà in risalto che il Partito Liberale stia perdendo il contatto con il popolo".

E questo è molto pericoloso e le consequenze si sentiranno soprattutto durante le prossime elezioni: "Certo. – dice Fonte Attendibile – La forza dei liberali è stata sempre la grande partecipazione dei volontari durante le elezioni. Se essi rimangono a casa, verranno mandati a casa, l'elettorato manderà a casa anche i loro dirigenti".

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