Lunedi' 24 Gennaio, 2005 |
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E'
tutta
colpa della pizza
Harjit Singh è arrivato in
Canada come turista, nel 1988. All'epoca il ministro dell'Immigrazione era
Barbara McDougall e il governo in carica era quello di Brian Mulroney. Da
allora abbiamo cambiato 8 ministri dell'Immigrazione (Barbara McDougall,
Bernard Valcourt, Sergio Marchi, Lucienne Robillard, Elinor Caplan, Dennis
Coderre, Judy Sgro e ora Joe Volpe). Abbiamo cambiato quattro primi ministri
(Brian Mulroney, Kim Campbell, Jean Chrétien e ora Paul Martin),
appartenenti ad entrambi i maggiori partiti politici canadesi: liberale e
conservatore. Singh ha conosciuto tutti e l'ordine di deportazione c'è stato
con i conservatori e i liberali. Significa che se il sistema giudiziario ha
il sopravvento su quello politico, inutile poi mettere in croce i ministri
se le cose non funzionano. Le cause dei problemi nel settore
dell'immigrazione sono quindi molteplici; tra queste, vi sono i politici
impotenti schiacciati da un sistema giudiziario perfetto sulla carta, ma che
non rispecchia la realtà di tutti i giorni, e da una stampa sensazionalista.
Charter
of rights
Jeffrey Simpson ha spiegato
bene sul Globe and Mail, come Singh sia riuscito a rimanere in Canada per 16
anni senza ottenere il visto. Ha approfittato della Carta dei Diritti e
delle Libertà che protegge tutte le persone che si trovano in Canada, «anche
i turisti» come ha sottolineato il nuovo ministro dell'Immigrazione Joe
Volpe al Corriere Canadese, il giorno della sua nomina.
Ed infatti, Mr. Singh entrò in Canada 16 anni fa come turista e subito
chiese asilo politico. Da quel momento la nostra Charter of Rights lo ha
messo sotto la sua tutela.
E se uno ha un buon avvocato,
può trovare tutte le scappatoie legali e rimanere in Canada per 16 anni
senza che la sua posizione sia finalizzata. Certo, c'è la legge e bisogna
rispettarla. La legge c'è e, dicono, è uguale per tutti. Ma è più uguale se
hai un conto in banca e puoi pagare un buon avvocato. Con questo voglio dire
che la nostra Charter of Rights difficilmente protegge il povero profugo
perseguitato che arriva in Canada. Non voglio generalizzare ma molto più
spesso difende il ricco che si rifugia in Canada per motivi economici, o per
sfuggire alla legge del suo Paese. Dal 1985, da quando un giudice disse che
la Charter of Rights doveva essere applicata anche ai turisti, si sono
accumulate migliaia di pratiche, intasando il sistema e col governo che
spende miliardi e miliardi di dollari per pagare avvocati, ispettori,
funzionari, e qualche volta la difesa legale anche per questi "turisti".
Senza risolvere, ovviamente, il problema, perdendo tempo e denaro con
persone che cercano di aggirare le procedure normali per emigrare e, cosa
importante, danneggiando il vero rifugiato che non ottiene ciò che dovrebbe
ottenere.
MEDIA
Ma torniamo al caso Singh e soprattutto vediamo come i media si sono
comportati. Il 14 gennaio il Toronto Star pubblica un articolo dal titolo:
"Imminenti le dimissioni di Sgro - In un affidavit si accusa il ministro di
avere promesso aiuti in cambio di pizza". Lo Star riporta le frasi più
compromettenti del documento senza fare alcuna ricerca sull'affidabilità del
firmatario. Il giorno dopo, il 15 gennaio, sempre lo Star, esce con un altro
articolo dal titolo "L'accusatore è un artista della frode - Singh e i suoi
tre figli hanno preso parte in una truffa di un milione di dollari con le
carte di credito". La domanda è: aveva lo Star queste informazioni il giorno
prima quando ha forzato le dimissioni della Sgro? Se la risposta è negativa,
si sarebbe dimessa la Sgro, nel caso lo Star avesse fatto le sue ricerche
nel modo giusto pubblicandole insieme alla denuncia?
Ma tanto, cosa conta? Hanno
avuto la testa di un ministro!
Gli altri giornali, per non
essere da meno, corrono ai ripari; non per parlare dei grossi problemi
dell'immigrazione, ma per pubblicare altre notizie-spazzatura. Il Globe and
Mail, nel mezzo di questa telenovela di pizza e ballerine, il 16 gennaio
pubblica un altro capolavoro: "Le dimissioni hanno delle motivazioni
politiche". Si accusa l'on. Joe Volpe di essere dietro le dimissioni della
Sgro. E, secondo il Globe, lo avrebbe detto proprio la Sgro.
Esaminiamo le frasi che
incriminerebbero Volpe. La Sgro dice: «Tutti vogliono entrare al governo».
Come vedete nessuna menzione dell'on. Volpe il quale, tra l'altro, è già al
governo in una posizione già importante. Ma è un dettaglio che al Globe
sfugge. C'è un'altra frase della Sgro: «Se essi vedono che sei in
difficoltà, c'è sempre qualcuno che spera di ottenere il tuo posto, sono
disposti anche ad aiutare le opposizioni». Come si vede Sgro ancora non
menziona Volpe. Ma c'è di più ed il Globe scrive: «Anche se la signora Sgro
non ha voluto fare nomi, la sua rivalità con Joe Volpe, la persona che l'ha
sostituita come ministro dell'Immigrazione, non era un segreto per nessuno
all'interno del partito». Ancora una volta Sgro non fa il nome di Volpe.
Ecco la frase di Sgro che
inchioderebbe Volpe: «In un'intevista al Globe and Mail prima di Natale -
scrive il giornale - l'on. Sgro aveva detto che l'on. Volpe "voleva il suo
posto"».
Sgro e il Papa
Leggiamo con attenzione cosa
ha scritto il Globe; la frase della Sgro è: «Volpe voleva il suo posto» («he
wanted her job»). La domanda è: questa è una affermazione del Globe o della
Sgro? A meno che Sgro parli in terza persona come il Papa o la regina
Elisabetta, quella frase è del Globe! Il risultato è che il ministro Volpe,
invece di lavorare per risolvere i problemi dell'immigrazione, deve pensare
a smentire le notizie del giornalismo troppo superficiale. Che Sgro abbia
smentito (vedere intervista in altra parte del giornale) e lo stesso Volpe
abbia già nel passato rifiutato questo ministero, non hanno alcun
significato per questi sognatori di Pulitzer.
E mentre il Globe accusa
Volpe di avere provocato la caduta della Sgro, due giornalisti, uno del
National Post, un altro del Toronto Star, accusano Volpe proprio del
contrario e cioè di essere andato troppo in là nel difendere la collega.
Avviene durante la trasmissione televisiva Question Period di domenica 16
gennaio. In questa occasione Volpe definisce «non attendibili» le
dichiarazioni di Singh. Apriti cielo. I due giornalisti dicono che il
ministro potrebbe inquinare la procedura giudiziaria esprimendo giudizi
mentre il procedimento è in corso. Il fatto che Volpe si sia limitato a
ripetere ciò che lo stesso Star aveva scritto (L'accusatore è un artista
della truffa) non ha alcun significato per questi Torquemada dalla penna
intinta nell'acqua minerale.
Tra l'altro, non è il
dipartimento del ministro Volpe che deve giudicare; il ministero
dell'Immigrazione ha già la sua opinione su questo individuo e per sedici
anni lo ha ritenuto non ideoneo ad essere cittadino canadese. L'opinione del
ministero è già nota ed ufficiale: dove sta l'inquinamento?
Devo comunque riconoscere che
il giornale che ha capito il vero problema dell'Immigrazione è il Toronto
Sun il quale, il 19 gennaio, viene fuori con un vero e proprio scoop: "Ma
l'on. Sgro ha dichiarato il costo della pizza?"
Finalmente un lavoro serio. I giornalisti del Sun
fanno approfondite ricerche scartabellando tra i documenti di Election
Canada e le spese elettorali di Sgro. Orrore: scoprono che non c'è la parola
pizza e le donazioni di Singh!!
Ora ho capito le cause dei problemi dell'Immigrazione
in Canada. Ho capito perché abbiamo 700.000 esseri umani di tutti i Paesi
del mondo che chiedono di immigrare in Canada e non riusciamo a dare loro
una risposta mentre i migliori vanno verso altri Paesi più veloci di noi.
Ora so perché abbiamo centinaia di aziende canadesi che hanno bisogno di
operai specializzati e non ne trovano. Capisco perché abbiamo migliaia di
immigrati illegali in Canada che fanno lavori legali altrimenti la nostra
economia si fermerebbe ed abbiamo molti criminali espulsi che riattraversano
senza problemi le nostre frontiere che sono più accoglienti della porta
girevole del Royal York Hotel. Ora so perché abbiamo migliaia di persone che
hanno bisogno di asilo politico e non riusciamo a dare loro una risposta
perché il sistema è intasato da furbacchioni pieni di soldi che sfruttano il
sistema legale ed una stampa sensazionalista.
Adesso, grazie al Sun, so qual è la causa dei
problemi dell'immigrazione in Canada: la pizza. |