Sabato di 14 febbraio, 2004 | BACK | NEXT

MCGUINTY, MONITO AI SINDACATI
Intervista al premier dell'Ontario:
«Riusciremo a pareggiare i conti pubblici»

di Angelo Persichilli
CORRIERE CANADESE

«Dobbiamo renderci conto che non possiamo usare quei pochi soldi che abbiamo per aumentare i salari»: il monito è del premier dell'Ontario Dalton McGuinty che, in una intervista al Corriere Canadese, ha fatto il punto sulla situazione economica e le attività consultive prima della presentazione del bilancio di previsione atteso per la primavera. Nel corso dell'intervista McGuinty, anche se non ha nascosto le difficoltà, ha mostrato un certo ottimismo nella capacità del suo governo di stabilire un rapporto «chiaro ed aperto» con tutti i cittadini. Il premier, inoltre, ha detto che ciò che è successo a livello federale tra l'ex primo ministro Jean Chrétien e l'allora ministro delle Finanze Paul Martin, «non potrà mai accadere a Queen's Park». Questo il testo integrale dell'intervista.

Premier McGuinty, da quando è giunto al governo non ha fatto altro che dare, anche se non per colpa sua, cattive notizie. Sono finite?
«Siamo consapevoli che in un futuro non molto lontano dobbiamo fare delle scelte importante e difficili. Per questo motivo stiamo cercando di coinvolgere in queste dibattito tutti i cittadini dell'Ontario al fine di aiutarci a fare queste scelte difficili. Ma c'è di più. Io vedo questa situazione come una opportunità per esaminare ciò che stiamo facendo e, se necessario, riconsiderare le nostre priorità al fine di migliorare i servizi che offriamo a tutti i cittadini. Non dobbiamo dimenticarci ciò che i cittadini dell'Ontario ci hanno detto nel corso della campagna elettorale: vogliono più medici, più insegnanti e migliori servizi».

Quest'anno, ovviamente, abbiamo un deficit di bilancio. Sarà in pareggio quello che si accinge a presentare?
«È mia ferma intenzione pareggiare i conti in questo budget».

È una condizione che lei ritiene inamovibile?
«Sono convinto che noi possiamo trovare delle soluzioni responsabili e non radicali come nel passato che ci consentono di pareggiare i conti. Lo faremo in modo differente di come lo hanno fatto i conservatori, senza cioè tagli brutali oppure spese senza criterio».

Sembra comunque che si cominciano a vedere dei problemi nei rapporti con i sindacati.
«Credo che i nostri partner nel settore pubblico riconoscano la loro parte di responsabilità nell'affrontare questa situazione. Devono capire che non sto parlando della mia azienda personale, ma di quella dei cittadini dell'Ontario. I cittadini non stanno chiedendo più servizi, vogliono solo migliorare quelli che esistono: vogliono più insegnanti, più medici, più infermiere. Devono capire che non possiamo spendere quei pochi soldi che abbiamo per aumentare i salari dei dipendenti pubblici».

Quale reazione ha avuto fino ad ora?
«Nei colloqui diretti sono veramente positive. Certamente non c'è l'animosità che si registrava all'epoca del governo conservatore. So che le aspettative sono altissime, ciononostante non dobbiamo dimenticare le nostre responsabilità fiscali».

Lei ha iniziato anche una serie di consultazioni direttamente con i cittadini. Quali reazioni ha finora avuto?
«È presto per tirare delle conclusioni. Ne abbiamo avuto solo due fino ad ora, ma mi aspetto un risultato molto positivo da queste consultazioni. Abbiamo anche creato un sistema interno per sollecitare idee. Abbiamo chiesto a tutti i dipendenti pubblici di suggerirci attività e di darci consigli su come migliorare il servizio. Abbiamo già ricevuto 11.000 nuove idee e questo mi dice che la gente è interessata a cooperare ed accettare anche sacrifici se essi sono finalizzati al benessere della comunità».

Quanto grave crede sia la situazione per i liberali federali alla luce degli ultimi avvenimenti?
«Credo in Paul Martin e credo che la sua azione sarà molto positiva per tutti. Credo che ci aiuterà a risolvere il problema che abbiamo nell'interesse dei cittadini dell'Ontario e del Canada. Una delle cose che Martin ha portato al tavolo dei colloqui con i premier è la sua disponibilità al dialogo e la sua buona volontà. Credo che siano dei presupposti importantissimi se si vogliono risolvere i problemi cui ci troviamo di fronte sia nei settori della sanità e dell'istruzione, come anche nelle municipalità».

In Ontario potrebbero verificarsi casi di corruzione come quelli addebitati al governo federale, senza che Greg Sorbara, il suo ministro delle Finanze ne sia a conoscenza?
«No, non credo. E comunque faremo tutto ciò che è necessario, sfruttando anche le esperienze degli avvenimenti nazionali, per evitare che queste cose accadano anche in Ontario.
Noi comunque abbiamo già impedito l'uso di consulenti esterni per iniziative simili nel settore della promozione pubblicitaria».

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