Mercoledi 12 febbraio, 2004 | BACK | NEXT

MANI PULITE ANCHE IN CANADA

di Angelo Persichilli
CORRIERE CANADESE

«Corto, grassottello e scuro, Mr. Gagliano facilmente può rappresentare lo stereotipo del politico italiano". A fare questa stupida affermazione è stato lunedì scorso Daniel Leblanc, il giornalista del Globe and Mail che ha scritto per la prima volta su questa penosa vicenda delle sponsorizzazioni del governo di Ottawa nella Provincia del Québec. A dir la verità Leblanc ha fatto un ottimo lavoro nel mettere a nudo questa scellerata pratica di finanziamento con soldi pubblici; se però crede, lui o chi per lui, che l'intera vicenda possa essere incartata con una bandiera italiana si sbaglia di grosso.
L'Italia ha avuto ed ha i suoi problemi con la corruzione, certamente non ha bisogno di importare quelli che sono, non dobbiamo dimenticarlo, "made in Canada".
Il Canada non è il Congo, ma non è nemmeno il Paese di Bengodi dove tutti sono onesti, tutti pagano le tasse e dicono la preghiera prima di andare a letto.
Parlavo di questo ieri al telefono con l'on. Antonio Di Pietro, l'ex giudice che fu il simbolo di Mani Pulite negli anni 90. «Ma come - mi dice - anche in Canada c'è la corruzione?»  Certo, rispondo, c'è anche in Canada, non è che l'Italia ne abbia l'esclusiva.
Nel mondo la percezione è proprio quella, ma le cifre dimostrano che, purtroppo, le cose stanno cambiando.
Uno dei sintomi che le cose stiano cambiando giunge da una agenzia internazionale.
L'indice di percezione della corruzione nel mondo reso noto anche quest'anno da Transparency international, l'organizzazione non governativa che combatte la corruzione in tutto il mondo, dimostra che la credibilità del Canada continua a scemare.
Mentre la Finlandia rimane sempre al primo posto tra i Paesi ritenuti liberi o quasi dalla corruzione, nel 2003 il Canada scende all'undicesimo. È un calo consistente che, e questo è l'elemento preoccupante, è la conferma di un trend. Nel 2002 e nel 2001 il Canada era al settimo posto, nel 2000 e 1999 era al quinto.
Con quello che è venuto fuori in questi giorni, possiamo immaginare dove sarà il prossimo anno.
L'Italia, come si sapeva, occupa un posto peggiore, il 35esimo. Da tenere presente che nel 1999 era al 39esimo posto e si sta sforzando di risalire la china.
Il Canada invece, considerando ciò che accade in questi giorni, ovvero, che era sempre accaduto ma che solo oggi viene a galla, quella china la sta scendendo.
Si può bloccare?
Certo. A patto che si prenda coscienza del problema e si agisca con fermezza. Apprezzo l'immediatezza con cui il primo ministro Paul Martin ha agito nel creare una commissione d'inchiesta indipendente ed una parlamentare; è stato giusto anche richiamare a Ottawa il nostro ambasciatore in Danimarca.
Se egli abbia fatto cose illegali o meno sarà la commissione a giudicarlo. Pensare però che lui sia il responsabile unico di questo pasticcio è assurdo. All'interno del governo esistono le cosidette commissioni di gabinetto; una di queste si chiama commissione per le "Comunicazioni e promozioni". Detto in termini più semplici è la commissione che gestisce le iniziative clientelari. È esistita da sempre, ne ho sentito parlare anche all'epoca del governo di Pierre Trudeau. Nel periodo alla fine degli anni '90 l'allora ministro Gagliano era il presidente di questa commissione.
Quello che è successo al suo interno è ovviamente segreto, speriamo che l'inchiesta ci fornisca dettagli. Per ora su quale sia stato il ruolo di Gagliano in questa commissione si possono fare solo ipotesi, ma una cosa è certa e l'ha sottolineata lo stesso ex ministro del governo Chrétien: «Ho servito il mio capo - ha detto tempo fa Gagliano - nel modo in cui mi è stato detto di servire». Dalla determinazione con cui Gagliano ha respinto qualsiasi compromesso sembra che egli sia deciso ad andare fino in fondo. Speriamo che lo faccia, per il bene del Canada.
L'onestà non è una meta, è un viaggio; nel momento in cui si ferma, non esiste più. L'inchiesta può chiarire se quel viaggio sia stato interrotto o meno. E, se lo è stato, può farlo riprendere.

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