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CHI SALE, CHI SCENDE

di Angelo Persichilli             (English Version)
CORRIERE CANADESE

È presto per i deputati girare col telefonino attaccato all'orecchio in attesa della telefonata di Paul Martin che annuncia il loro ingresso al governo. Certo non è sempre il caso di fare previsioni in quanto, come si dice, molti prelati entrano in Conclave da Papa ed escono cardinale; ciononostante, vi sono già molte voci di "papabili" ed intendo riportarle per uso e consumo dei nostri lettori.

Prima di parlare però di coloro che entreranno a far parte del governo, è necessario rilevare che, in base alle voci sempre più insistenti, quasi tutti i membri dell'attuale esecutivo di Jean Chrétien rimarranno fuori. Fuori dal governo quindi John Manley, Sheila Copps, David Collenette, Stephan Dion, Jane Stewart e altri. Dovrebbero rimanere solo tre o quattro.

Vediamo dunque la lista dei probabili ministri del governo Martin.

Dalla Prince Edward Islan entrerebbe Shawn Murphy, in New Brunswick Andy Scott o, forse, Claudette Bradshaw. Dalla Nova Scotia il ministro sarà Geoff Regan mentre dal Newfoundland John Efford.

E veniamo al Québec. I sicuri sarebbero Jacques Saada, Hélène Sherrer e Pierre Pettigrew. Denis Coderre sembra avere le azioni in rialzo ai danni di Georges Farrah. Si fa anche il nome di Liza Frulla (qualcuno dice al ministero dell'heritage) e di Marlene Jennings e qualche speranza (molto piccola) anche per Nick Discepola. Considerazioni vi sono anche per altri due deputati Irwin Cotler e Eleni Bakopanos.

In Ontario la situazione è più complicata: troppi nomi e pochi posti a disposizione. I nomi che comunque si fanno con maggiore insistenza sono quelli di Carolyn Bennett, Maurizio Bevilacqua, John Godfrey, Andy Mitchell, Joe Volpe, David Pratt, Albina Guarnieri e Jean Augustine. Si parla anche di un altro ministro che verrà scelta tra Judy Sgrò e Brenda Chamberlain. Non ho sentito nomi di deputati del Nord Ontario, anche se ci sarà sicuramente qualche nomina. In Hamilton, fuori la Copps, la battaglia è ristretta tra Tony Valeri e Stan Keyes.

In Manitoba salgono le quotazioni di Reg Alcock mentre nel Saskatchewan c'è di sicuro Ralph Goodale, che dovrebbe avere anche la carica di vice primo ministro.
In Alberta la scelta è obbligatoria: Anne McLellan e David Kilgour (sono gli unici deputati liberali) mentre in British Columbia salgono le quotazioni di Stephen Owen e David Anderson.

In totale l'esecutivo di Martin dovrebbe comporsi di 28-30 ministri. Oltre ai nomi menzionati prima dovrebbero esserci anche quelli di 3-4 tecnici esterni che si candiderebbero alle prossime elezioni.

Come detto, si tratta di "voci" che, tra l'altro, potrebbero cambiare da un giorno all'altro.

Al momento attuale il gruppo dei consiglieri di Martin è diviso in due parti: coloro che vorrebbero un esecutivo completamente nuovo e quelli che invece vogliono mantenere un certo numero di ministri del governo Chrétien in quanto c'è bisogno anche di persone con una certa esperienza.

È ovvio che i primi avrebbero avuto la meglio se Chrétien fosse andato via in febbraio. Questo perché Martin sarebbe andato direttamente alle elezioni evitando imbarazzi in parlamento. Ora invece le cose sono cambiate e, prima di andare alle urne, Martin deve affrontare le opposizioni in Parlamento per almeno tre mesi.

Una combinazione tra nuovo ed esperienza potrebbe essere quindi la chiave per la formazione del nuovo governo nazionale.


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